Mentre la geografia generalmente accettata impone temperature più fredde più lontano dall’equatore, in Europa occidentale esiste un fenomeno curioso. Città come Londra e Madrid sperimentano inverni sorprendentemente miti rispetto alle loro controparti nordamericane, nonostante siano situate all’incirca alla stessa latitudine. Ciò solleva la domanda: quali fattori contribuiscono a questa netta differenza?
La discrepanza è subito evidente quando si confrontano città con latitudini simili. Ad esempio, Londra ha una media massima di gennaio di 47°F (8,3°C), mentre Calgary, situata a circa 4.400 miglia a ovest quasi alla stessa latitudine (51,5° contro 51°), vede una media di gennaio massima intorno ai 30°C (°F) – una differenza significativa. Allo stesso modo, New York City e Madrid condividono una latitudine comparabile, ma Madrid vanta un inverno più mite con una media massima di gennaio di 50° F (10° C) rispetto ai 40° F (4,4° C) di New York City.
Questo modello è vero in varie città europee rispetto alle loro controparti nordamericane a latitudini simili. Mentre gli Stati Uniti contigui hanno registrato una media di 0°C (32°F) nel gennaio 2024, i paesi dell’Europa occidentale come Germania, Regno Unito e Spagna hanno riportato massime medie di 1,5°C (35°F), 3,8°C (39°F) e 8,4°C (47°F), evidenziando una significativa disparità di temperatura.
L’influenza delle correnti oceaniche: una storia di due continenti
Un fattore chiave che distingue i climi è la Circolazione Meridionale Atlantica (AMOC). Questo vasto sistema di correnti oceaniche agisce come un nastro trasportatore globale, trasportando l’acqua calda verso nord dai tropici verso l’Europa. L’AMOC trasporta un immenso volume di calore – all’incirca equivalente a un milione di centrali elettriche in funzione contemporaneamente – riscaldando in modo significativo l’atmosfera sopra di esso. I venti prevalenti da ovest trasportano quindi questo calore nell’entroterra, agendo effettivamente come “riscaldatori assistiti da ventilatori”.
Al contrario, la costa orientale del Nord America è influenzata dalla Corrente del Golfo, un ramo dell’AMOC che porta l’acqua calda verso nord. Ironicamente, anche se apparentemente benefica, questa corrente crea onde atmosferiche che attirano aria gelida dalla regione polare, contribuendo a temperature più fredde sulla costa orientale.
Il vento dell’ovest e la corrente a getto: modellare i climi continentali
A influenzare ulteriormente il clima del Nord America è la corrente a getto, una fascia di forti venti che soffiano in alto sopra la superficie terrestre. Questa corrente di vento spesso scende verso sud sopra le Montagne Rocciose, consentendo all’aria gelida dalle latitudini canadesi di riversarsi verso sud su gran parte del Nord America. La sua influenza si intensifica durante l’inverno a causa della maggiore differenza di temperatura tra i poli e l’equatore.
Terra contro oceano: un’influenza moderatrice
Anche la relativa ristrettezza dell’Europa e i corpi idrici circostanti svolgono un ruolo cruciale nel moderare il clima. Gli oceani, con la loro elevata capacità termica, assorbono grandi quantità di energia solare estiva e la rilasciano lentamente durante l’inverno, contribuendo a inverni più miti per le regioni costiere. Al contrario, le aree interne più lontane dall’oceano subiscono sbalzi di temperatura più estremi.
Un clima in cambiamento: preoccupazioni per il futuro dell’Europa
Sebbene questi meccanismi naturali attualmente favoriscano un clima relativamente mite nell’Europa occidentale, vi sono crescenti preoccupazioni sulla loro stabilità a lungo termine. La ricerca suggerisce che il cambiamento climatico indotto dall’uomo potrebbe sconvolgere l’AMOC entro i prossimi decenni. Questa interruzione potrebbe portare a un raffreddamento significativo in alcune parti d’Europa, trasformando potenzialmente il suo clima per assomigliare a regioni come l’Alaska o il Canada settentrionale.
Le potenziali conseguenze per l’agricoltura e gli ecosistemi sono profonde, evidenziando l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico per garantire un futuro sostenibile per l’Europa e oltre.





































