The Player of Games di Iain M. Banks non si apre con una grande strategia, ma con un brutale scontro a fuoco simulato in un deserto desolato. Il protagonista, Gurgeh, un rinomato maestro di giochi complessi, si ritrova catapultato in uno scenario che confonde il confine tra intrattenimento e realtà letale. La scena iniziale stabilisce un tema chiave: in questo universo, anche la violenza può essere un gioco, e la posta in gioco è spesso più alta di quanto sembri.
La narrazione disorienta immediatamente il lettore, presentando una battaglia che sembra autentica ma vuota. Gurgeh sopravvive a un’imboscata grazie alla tecnologia avanzata delle tute, ma l’incontro è più una prova che una vera minaccia. Il suo compagno, Yay Meristinoux, tratta la scaramuccia con disinvoltura, evidenziando la desensibilizzazione della società al conflitto. Questa nonchalance non è indifferenza; è una norma culturale in un universo in cui la tecnologia ha reso obsoleti molti pericoli tradizionali.
Lo scambio tra Gurgeh e Yay rivela i loro atteggiamenti contrastanti. Gurgeh vede il combattimento simulato come “infantile”, mentre Yay lo apprezza esclusivamente per il brivido. Questa tensione prefigura un conflitto più ampio: lo scontro tra maestria intellettuale e godimento viscerale. Banks usa questa dinamica per esplorare il potenziale vuoto di una società iper-avanzata dove anche la distruzione è mercificata.
La celebrità di Gurgeh viene rapidamente stabilita attraverso l’incontro con un fan troppo zelante, Shuro. La venerazione del giovane per il lavoro teorico di Gurgeh sottolinea lo status del protagonista come icona culturale. Tuttavia, Gurgeh liquida l’ammirazione come “fastidiosa”, dimostrando il suo distacco dalla fama che comanda. Questa indifferenza è deliberata; La vera motivazione di Gurgeh per viaggiare in questo mondo rimane poco chiara.
Lo scambio finale tra Gurgeh e Yay pone le basi per la loro complessa relazione. L’offerta di Yay di diventare il “protetto” di Gurgeh è intrisa di ironia. Comprende il suo disprezzo per la superficialità, ma insiste nel spingerlo ad affrontare l’assurdità di questo mondo. Banks suggerisce che la vera comprensione richiede di abbracciare il caos anziché rifiutarlo.
Il brano si conclude con Gurgeh che scarta i frammenti del missile distrutto, un gesto simbolico di rifiuto. Tuttavia, non può sfuggire del tutto al gioco. Il mondo ha già iniziato a plasmarlo e il suo viaggio lo condurrà inevitabilmente più a fondo nella sua logica contorta.
Questa apertura dà un tono provocatorio: The Player of Games non è solo un romanzo di fantascienza; è un’esplorazione del potere, del controllo e del desiderio umano di significato in un universo in cui persino la morte può essere simulata.
